mercoledì, 15 Gennaio, 2025
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ONE HEALTH, un nuovo approccio per la salute pubblica

A cura di Marilena Vimercati

Una consapevolezza che viene dal passato

Il riconoscimento che i fattori ambientali impattano sulla salute degli uomini si può far risalire a Ippocrate ((c. 460 BCE – c. 370 BCE) che nel suo testo “On Airs, Waters, and Places” (http://classics.mit.edu/Hippocrates/airwatpl.html) ha proposto l’idea che la salute pubblica dipende da un ambiente pulito.

Nella metà del IX secolo il biologo patologo tedesco Rudolf Virchow ha riconosciuto il legame stretto tra la salute degli animali e degli uomini coniando il termine zoonosi per identificare un’infezione causata da un patogeno (batterio, virus, parassita) e che viene trasmessa dagli animali all’uomo. 

E oggi?

L’acquisizione di consapevolezza del legame tra i tre fattori, in particolare tra la salute degli animali e quella degli uomini è imposta oggi dallo spinoso problema della resistenza agli antibiotici – AMR – che riguarda tutta la popolazione mondiale, ma soprattutto il mondo occidentale.

“ONE health approach, MULTIPLE answers: citizens’ engagement & stakeholders’ actions to tackle antimicrobial resistance and sustain EU progress”  è il titolo della conferenza tenutasi online il 18 e 19 novembre 2020 proprio durante la settimana mondiale dedicata alla consapevolezza del problema della resistenza agli antibiotici.

Consapevolezza richiesta a più livelli

Gli interventi dei vari ricercatori europei sulla lotta alla resistenza antimicrobica (AMR) si sono concentrati sull’importanza del ruolo dei cittadini a tutti i livelli, con l’obiettivo di favorire la comunicazione tra i diversi attori coinvolti, scambiare opinioni su questa sfida e continuare a promuovere il rafforzamento dei diritti stabiliti nella carta Europea dei Diritti del malato.

Uno degli aspetti sottolineati durante i lavori della conferenza è la necessità di avere proprio un approccio “One Health”in base al quale la salute degli esseri umani e degli animali non sono due settori separati ma integrati tra loro. Questo nuovo approccio mira a implementare programmi, politiche, legislazione e ricerche in cui più settori lavorano insieme per raggiungere migliori risultati per la salute pubblica. Le aree di lavoro includono la sicurezza dei cibi, il controllo delle zoonosi e la lotta contro la resistenza agli antibiotici necessaria per i cambiamenti intervenuti nei batteri a lungo esposti ad antibiotici e quindi più difficili da debellare.

Un simbolo per l’AMR

La conferenza europea è stata anche l’occasione per presentare il simbolo della lotta contro la resistenza agli antibiotici da utilizzare come segno tangibile per sviluppare consapevolezza di un problema che è oggi la sfida più grande per la salute pubblica da fronteggiare a livello mondiale, proprio come il nastro rosso è il simbolo mondiale della solidarietà agli HIV-positivi e ai malati di AIDS, e unisce le persone nella comune lotta contro questa malattia. 

Il nuovo simbolo  (https://www.youtube.com/watch?v=l7u87HTWkAY) è stato lanciato ufficialmente il 10 novembre 2020 e sarà oggetto di una campagna digitale  a livello mondiale.

Realizzato dal designer svedese David Ljungberg esperto nel campo della comunicazione mediatica e di economia circolare, il simbolo è costituito da due cuori intrecciati che richiamano anche l’immagine di due capsule e di due cerotti: le due capsule evidenziano il tema, i cuori suggeriscono che dobbiamo prenderci in carico il tema, i due cerotti ci dicono che abbiamo bisogno di fissarlo.

Per approfondire

Documento dell’OMS sull’approccio “One health” 

Breve report del secondo meeting annuale di EU-JAMRAI (European Joint Actionon Antimicrobial Resistance and Healthcare-Associated Infections)

http://www.activecitizenship.net/files/patients_rights/EU-JAMRAI_2nd_Annual_Meeting__Stakeholder_Forum_-_Brief_Summary.pdf

Carta Europea dei diritti del malato

http://www.activecitizenship.net/charter-of-rights.html

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